Storia
La presenza dei fiumi e delle cavità naturali hanno favorito l'insediamento umano su questi territori fin dalla preistoria.
Ne sono testimonianza i numerosi ritrovamenti archeologici, tra cui frecce e utensili vari che documentano la continuità abitativa del luogo. Successivamente si hanno evidenze della presenza di etruschi e romani, che sfruttarono le caratteristiche geografiche favorevoli del territorio.
Il Dominio dei Brancaleoni
Attorno all'anno 1000 il territorio fu affidato come feudo alla famiglia Brancaleoni, sotto il cui dominio Piobbico si sviluppò per quasi cinque secoli. Durante questo lungo periodo feudale sorsero le principali strutture del paese: il castello, il borgo sottostante, le chiese e tutta la parte antica dell'abitato, oltre alle varie ville e villaggi circostanti che, in seguito all'abolizione del feudalesimo, si incorporarono al villaggio di Piobbico.
L'Espansione e la Caduta
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La signoria dei Brancaleoni arrivò a dominare l'intera Massa Trabaria, estendendo la propria influenza su un territorio molto vasto. Tuttavia, la loro opposizione prima al cardinale Albornoz e successivamente a papa Martino V si rivelò fatale. Nella metà del XV secolo persero definitivamente tutti i loro possessi, che passarono sotto il controllo dei Feltreschi. Dopo secoli di dominazioni feudali, solo il 21 dicembre 1827, per decreto di papa Leone XII, Piobbico ottenne finalmente lo status di comune autonomo. In questa occasione fu stabilito anche lo stemma comunale: un braccio nudo che tiene sollevata una rovere, simbolo che ancora oggi rappresenta l'identità del paese.